Riceviamo e pubblichiamo la risposta del presidente del consiglio Ciro Russo in merito all’articolo pubblicato da “Il Mattino” lo scorso 17 Gennaio:
Mi sono attenuto al regolamento, ho agito nella trasparenza, non ho fatto nulla che non fosse nella legalità. l’orario di inizio del Consiglio Comunale era a conoscenza di tutti i consiglieri, in quanto viene concordato in Conferenza capigruppo.
Quando arrivo per aprire la seduta non conto i presenti e gli assenti, non guardo chi è fuori e/o a quale parte politica appartiene e non telefono ad alcuno.
Tutti sapevano dell’importanza dell’argomento di questo Consiglio Comunale, io sono stato puntuale perché ho rispetto per il ruolo che ricopro e per i cittadini. Ritengo giusto e doveroso esprimere un mio pensiero personale in merito all’argomento “ACQUA PUBBLICA” costituisce un bene per l’umanità, un bene universale, un bene pubblico quindi indispensabile che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile, l’acqua non può essere proprietà di nessuno bensì bene condiviso equamente da tutti. l’accesso all’acqua deve essere garantito come servizio pubblico.
Vorrei fare un’ ultima precisazione . Il Segretario del PD non può dire cose non vere, che lo portano a dichiarare di essere “MERAVIGLIATO” per cosa, non si comprende. Ho concordato con il Sindaco e i Consiglieri presenti di entrare in Consiglio Comunale. Non sono entrato di nascosto e tutti hanno l’orologio e tutti mi ripeto erano a conoscenza dell’orario di inizio e dell’importanza dell’argomento. Sarebbe più opportuno per IL Segretario del PD, di meravigliarsi per altri fatti verificatisi ultimamente, tra cui lo stato di degrado in cui vivono i cittadini e la città. Si prodigasse di più politicamente a cercare di migliorare le loro condizioni di vita e non dell’operato dello scrivente che da sempre agisce in modo trasparente e legale garantendo la pari opportunità a tutti Politici e cittadini.
Non si comprende il motivo di tanta fretta nel chiamare l’appello. E’ evidente che il presidente ha ben chiara l’importanza dell’argomento e quindi, a maggior ragione, avrebbe potuto aspettare i 30 minuti di margine che il regolamento concede. Invece, pronti, via, tutti a casa. E meno male che l’argomento era importante.
Ovviamente a partire dalla prossima seduta consiliare, l’appello si farà sempre dopo 10 minuti, a prescindere dai presenti e dall’argomento. O no?
Nihil difficile volenti.